La famiglia, laboratorio di speranza nei tempi difficili

Ogni famiglia è sempre una luce, per quanto fioca, nel buio del mondo.”
 (Omelia del Santo Padre durante la Veglia di preghiera per il Sinodo sulla Famiglia, 03/10/2015 )

Forse non è un caso che quest’anno abbiamo scelto come consiglio regionale OFS il tema “Nuovi stili di vita per abitare le distanze in FAMIGLIA”, parole appropriate e momenti ancor di più… Spesso ci capitava di dire :  “Io i figli? Starei sempre con loro, amo giocarci insieme, non mi staccherei mai….”. Parole sante e vere… ed ora che tutto è cambiato, con le scuole chiuse , lo smartworking da casa, le videoconferenze, la didattica a distanza e la convivenza in casa con mamma e papà, tutto è stato rivoluzionato ed è stata recuperata e ri-apprezzata così tanto la FAMIGLIA, come focolaio domestico – proprio in questi giorni di clausura forzata – ed è proprio così stiamo ABITANDO LE DISTANZE IN FAMIGLIA.
Ed ecco l’idea che pensavamo di proporvi, per i prossimi giorni in fraternità, alcuni spunti di riflessione preparati dal nostro Fra Gianbattista Buonamano (Assistente regionale OFS Campania), per la formazione fraterna, per una lettura personale, come frammenti da utilizzare per formazioni a distanza, con le nuove tecnologie e anche tra fraternità vicine(Ora è più semplice da casa!).
Proviamoci consapevoli che LA FRATERNITÀ è una fonte di ricchezza che genera sempre e ovunque linfa vitale.

Dario Coppola

 
La famiglia, laboratorio di speranza nei tempi difficili

Pace e bene! Stiamo vivendo con apprensione il flusso pericoloso e minaccioso per la nostra vita, causato dallo sviluppo del Coronavirus, e si fanno sempre più forti e più chiari i valori e l’efficienza della famiglia, ma purtroppo anche tante fragilità familiari.
Per le note misure di sicurezza, stiamo tutti trascorrendo una vita più casalinga, la realtà del focolare domestico, dai giovani agli anziani, sentendo pesantemente l’effetto negativo della mancanza di libertà nei movimenti giornalieri, con cui eravamo soliti trascorrere il quotidiano.
I bambini vogliono uscire, andare nei parchi giochi, i giovani si sentono mutilati per non potersi ritrovare insieme ai loro amici nei locali frequentati, i genitori si sentono oppressi dalle preoccupazioni che incombono per guidare figli ed anziani e per approvvigionare la casa dei beni necessari per vivere, impegno gravoso: oltre ad andare al lavoro, per medici, operatori sanitari …., bisogna trovare il tempo da dedicare alla famiglia.
Certamente tanti, in questo tempo, avvertono la bellezza e l’importanza della famiglia, dove vengono condivisi tanti momenti belli: i pasti, il riposo, il lavoro in casa, il divertimento, la preghiera, i viaggi e i pellegrinaggi solo virtuali, le azioni di solidarietà e tutto deve avvenire con gioia ed amore.
Come aiuta la famiglia, in momenti di bisogno, di solidarietà, di comprensione! Lo stare in casa per protezione contro questo virus, ci insegna ancora ad essere creativi con le cose che abbiamo a disposizioni, per rendere il tempo piacevole e interessante.
La famiglia è il porto sicuro da avversità e calamità, dove i suoi valori sono resi trasparenti e condivisibili, nella comunità familiare, si impara ad ascoltare, a condividere, a sopportare, a rispettare, ad aiutare.

I Bambini e i giochi
I bambini ci chiedono incessantemente di giocare, di renderci attivi verso le loro richieste ed anche noi, così ridiventiamo piccoli bambini nei giochi, nel raccontare le fiabe che piacciono sempre a tutti, nel coinvolgere i piccoli nelle leggere e anche divertenti faccende domestiche. Bravi i nostri Animatori Araldini per quanto stanno proponendo.

La preghiera in famiglia
Stiamo imparando ad usare i mezzi di comunicazione per comunicare non solo tra noi, ma anche “con Dio”, per pregare, riconoscendo a Lui gratitudine nell’averci dato intelligenza ed ingegno per la loro progettazione.
Lo stare chiusi in casa, insieme alla nostra famiglia, anche la preghiera si fa necessaria, poiché questa è invocazione a Dio, della cui misericordia e del suo aiuto abbiamo tutti tanto bisogno. Questo è pregare in famiglia e questo fa forte la famiglia.
Non dimentichiamoci della preghiera, questa sconosciuta: viviamo spesso ci siamo allontanati da Dio, ma Dio non si è allontanato da noi. La nostra vita e la nostra speranza possono e devono, attraverso la nostra famiglia, fondarsi su di Lui.
E’ quanto abbiamo capito e attuato anche noi attraverso Skype e FB, Zoom, Jitsi meet ecc ritrovando e vivendo la famiglia “Chiesa Domestica”. Pregare come comunità, seppur distanti ci ha rafforzato.

Impegnarsi, divertendosi
La pasta, pizze e dolci fatti in casa con l’aiuto dei bambini, imbrattati di farina. Il babbo ha trovato il modo di passare il tempo, rendendo partecipi i propri figli al servizio della casa. Si sono divertiti e nello stesso tempo ha impresso ad essi un insegnamento che non dimenticheranno mai più: tutti dobbiamo servire la casa per vivere e costruire la famiglia, vera cellula di amore e di unità, essenziale nella società umana. Certamente anche voi vi siete cimentati, anche noi in comunità siamo stati impegnati a sostenerci. Anche nella mia famiglia è accaduto?!

Riscoprire l’amore di coppia e la famiglia, cantiere di speranza
Lo stare in casa ci fa riscoprire i valori della famiglia non solo verso i figli ma anche tra la coppia. Stando in famiglia si capisce veramente cosa vuol dire aver costruito una comunità di persone, che non è una somma di persone, ma è il luogo dove si impara ad amare: il centro naturale della vita umana fatta “di volti, di persone che amano, dialogano, si sacrificano per gli altri e difendono la vita, soprattutto quella più fragile, più debole”. Quante annotazioni evidenzia in questo momento triste la famiglia, cantiere di speranza, molte volte dimenticate o sfumate nella nebbia della vita.

I nonni e i malati
La paura oggi di fronte al Covid 19, questo virus misterioso, ma reale, aumenta certo l’inquietudine familiare, in special modo quando in famiglia vi sono uno o più anziani. Sono i nonni che fin che possono, accudiscono con impegno alla casa, ai bambini, sono un tesoro nella famiglia. Bisogna aver cura dei nonni. Il Covid 19 ci intimorisce, ci costringe a rinchiuderci in casa, e il suo pericolo a sopportare e vincere la nostra inquietudine.
Ognuno ha dovuto prendersi cura di qualcuno in famiglia, anziano o malato

Famiglie in crisi nei giorni del coronavirus
La famiglia, purtroppo oggi non è sempre vissuta e apprezzata, spesso è maltrattata e vive momenti di grave fragilità fino alla violenza. Invece quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo per il futuro dell’umanità.

Famiglie in difficoltà economiche
In questo tempo si sono moltiplicati gli sforzi per garantire aiuti alimentari alle famiglie in difficoltà. Per combattere l’allarme povertà, arrivano i buoni spesa. Nei giorni in cui il coronavirus mostra l’altra faccia dell’emergenza, con le disuguaglianze sociali riaprono i Compro Oro, e purtroppo strozzini e usurai piombano come sciacalli
Anche noi attraverso i frati, come ofs,  in collaborazione con la Protezione Civile stiamo offrendo il nostro contributo fraterno.

Case e famiglie luoghi di contrasti, incomprensioni e violenze
Le limitazioni, imposte a causa dell’emergenza sanitaria, stabilite dai recenti decreti sebbene doverose e necessarie per il contenimento dell’attuale pandemia, appare difficoltoso per la maggior parte delle persone, in considerazione magari di particolari urgenze familiari, dell’attività esercitata o del valore dei propri affari.
Lo è ancora di più per tutti coloro che a causa della reclusione forzata sono esposti ovvero costretti, a situazioni di evidente pericolo, in tali contesti infatti l’isolamento entro le mura domestiche può divenire reale fonte di preoccupazione per la propria vita. 
Si pensi ad esempio alle donne, sole o con prole, che subiscono o che hanno subito violenza, oppure agli anziani o alle persone non autosufficienti vittime di percosse e maltrattamenti all’interno di famiglie particolari e residenze protette.

Prendiamoci cura
I soggetti che vanno salvaguardati maggiormente sono anzitutto i minori e quelli appartenenti alle cosiddette “fasce deboli”, di cui ci auguriamo a fine pandemia vengano tutelati esigenze e diritti.
Non vanno sottovalutati comunque gli effetti dell’isolamento sociale e l’impatto psicologico della quarantena che tutti, senza distinzione di età, stiamo vivendo.
Ci viene chiesto un radicale cambiamento dello stile di vita quotidiano e in questo contesto di incertezza e di preoccupazione, la paura può prendere il sopravvento.
La cura di questo difficile momento passa anche attraverso una riflessione sull’utilizzo delle parole.
Sempre più spesso utilizziamo metafore belliche per descrivere il momento che stiamo vivendo: il “nemico invisibile”, i medici “in prima linea”, la “battaglia da vincere”, la vita “in trincea”, si invoca da più parti la presenza dell’esercito nelle strade cittadine. Non siamo in guerra, siamo in cura!
“Credevamo di poter restare sani in un mondo malato” ha detto il Papa ed ecco la cura è qualcosa di cui come essere umani e soprattutto come cristiani dovremmo occuparci. Come? Iniziando certamente a cambiare il linguaggio utilizzato, ritornando all’importanza e al peso che le parole possono avere. Le parole creano mondi!

Preghiera iniziale
Il capo famiglia dice: La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti noi.
Preghiamo insieme Dio nostro Padre, perché ravvivi nella nostra famiglia
la grazia della vocazione cristiana.

Ad ogni invocazione ripetiamo: Resta con noi, Signore

  • Raccogli la nostra famiglia nel vincolo del tuo amore.
  • Suscita in noi un amore forte e personale con Cristo.
  • Donaci fame e sete della tua parola.
  • Apri il nostro cuore alla comprensione di chi vive accanto a noi.
  • Assisti la nostra Chiesa e la nostra comunità.
  • Custodisci il dono della fede negli adolescenti ed i giovani
  • Sostieni con la tua grazia i piccoli, gli anziani e i sofferenti.
  • Aiutaci nel lavoro e rendici fiduciosi nella tua Provvidenza.
  • Concedi a tutti pazienza, serenità e salute.
  • Accogli nella gioia del Paradiso i nostri cari defunti.
  •  

    Ora preghiamo come il Signore Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…

Preghiera conclusiva
Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, manda dal cielo il tuo angelo che visiti, conforti, difenda, illumini e protegga questa casa e i suoi abitanti; dà salute, pace, prosperità e custodisci tutti nel tuo amore. A te onore e gloria nei secoli. – Amen

Dio ci riempia di gioia e speranza nella fede. La pace di Cristo regni nei nostri cuori.
Lo Spirito Santo ci dia l’abbondanza dei suoi doni.
Amen

Pace e bene!

Padre Gianbattista Buonamano – Assistente regionale OFS

Dario Coppola – Consigliere regionale Ofs

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