Capitolo Fraterno regionale di inizio anno – 21-22 ottobre 2023

Nei giorni 21 e 22 ottobre 2023 la Fraternità regionale OFS e GiFra della Campania si è ritrovata presso il Vesuvian Inn di Castellammare di Stabia per vivere il Capitolo Fraterno di inizio anno.
La prima giornata ha inizio con un momento di preghiera che apre i lavori del Capitolo, seguito dalle relazioni del prof. Francesco Del Pizzo, Docente di Sociologia e Dottrina della Chiesa presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e di Stefania Marinetti, Delegata per la Campania del Consiglio nazionale dell’OFS d’Italia.

Il Prof. Del Pizzo inizia il suo intervento ponendo l’accento sul tema su cui in quest’anno fraterno saremo chiamati a riflettere: il “disinteresse”. Termine che si trova a metà strada tra quello che ha guidato il percorso formativo dello scorso anno fraterno (l’Umiltà) e l’altra dimensione (la Beatitudine) oggetto di approfondimento nell’anno fraterno 2024-2025. Un cristiano umile che tende alla felicità fa la volontà di Dio e rende la società desiderosa di pace e di amore.
Dal punto di vista lessicale, il “disinteresse” è noncuranza del proprio interesse, del proprio utile, morale o materiale. E questo stesso significato lo ritroviamo nella definizione che Papa Francesco fa del termine “umiltà”: abbandonare i propri interessi per un bene più grande.
Quindi umiltà e disinteresse sono strettamente collegati e vanno declinati nella dimensione personale e comunitaria. Senza l’umiltà non comprenderemmo la caratteristica del cristiano: il lasciare tutto dietro di sé per seguire Cristo, anche se ciò può costituire fonte di dolore, dolore da abbracciare con audacia e portatore di libertà da sé stessi e dalla materialità.
Così non può esserci cristiano senza rinuncia se vuole ottenere qualcosa di più grande.
Lo scopo principale del cristiano è quello di donare la felicità a chi gli sta accanto; quindi, il “disinteresse” è necessità di interazione, di relazionarsi con l’altro, senza autoreferenzialità né atteggiamenti narcisistici.
Anche nelle nostre chiese è necessario non bloccare il pluralismo dei gruppi ecclesiali, ma collaborare fianco a fianco, senza chiudersi nel proprio guscio, confrontandosi e insieme lavorare per il bene comune. Uscire dalle proprie sicurezze, liberarsi dalle procedure e dai procedimenti, dalla burocrazia ecclesiale e la sacramentalizzazione senza una maturazione di fondo.
È la relazione che salva e possiamo imparare dagli errori a rendere la Chiesa un luogo di accoglienza, condivisione e collaborazione, reale e priva di sovrastrutture e pregiudizi, che guardi l’altro negli occhi per ciò che è e non per quello che vorremmo che fosse. Papa Francesco ci chiede di essere “sentinelle di speranza” e noi abbiamo il dovere di rispondere a questo invito nella società, nella politica, nella famiglia, nel lavoro, con la preghiera, con l’Eucarestia, con la formazione, in unione con le altre realtà ecclesiali.

Stefania Marinetti nella sua riflessione riprende un’Ammonizione di Francesco per introdurci all’importanza di essere “poveri in spirito”, soprattutto per i Francescani Secolari.
Ognuno è chiamato a lavorare nella vigna del Signore, ad ognuno è stata data una responsabilità ed ognuno deve offrire il suo servizio. La capacità di rispondere a questa chiamata ci è data da Lui, svuotandoci delle nostre certezze e ricchezze interiori. Il nostro crederci migliori degli altri perché abbiamo un “ruolo” all’interno della Fraternità deve far posto alla convinzione di essere semplici servi del progetto di Dio posti nella vigna per accompagnare e servire l’altro.
Stefania riporta la propria esperienza di dolore per far comprendere come da questo percorso di sofferenza si può uscire trasformati mediante la Grazia e capaci di donarsi all’altro comprendendolo maggiormente nelle sue ferite. Se non si passa attraverso la croce che smonta ogni giorno le proprie sicurezze, non si può celebrare la propria Pasqua di Resurrezione.
Richiama alla mente di tutti le parole di don Tonino Bello che afferma che “se non utilizziamo le nostre Fraternità come palestra per lavare i piedi gli uni gli altri, rischiamo di graffiare le caviglie dei nostri fratelli”. Quindi armonia, gioia, confidenza sono le fondamenta su cui costruire giorno dopo giorno una relazione con l’altro profondamente rispondente ai dettami del Vangelo e se siamo capaci di vivere con questa modalità i rapporti all’interno della nostra Fraternità, allora siamo pronti per uscire fuori e diventare veri testimoni dell’amore di Cristo.
È fondamentale la sincerità, anche nel giudizio, al contrario della mormorazione che è una pugnalata per chi la riceve. La correzione fraterna è un metodo che aiuta a rapportarsi con lealtà nei confronti del fratello, riprendendolo dolcemente e senza giudicare, per riportarlo a comportamenti che favoriscano l’armonia e la pace.
Riappropriamoci di tutto ciò che di bello è nel nostro carisma, incarnandolo con le nostre azioni e le nostre parole, cominciando dall’abbraccio e spogliandoci di ciò che ci divide.

Dopo l’ascolto, ai partecipanti al Capitolo è stato chiesto di confrontarsi suddivisi in gruppi, per provare a tracciare un percorso di Fraternità, a partire dal tema dell’anno “Per un nuovo Umanesimo… con disinteresse”, applicandolo ad alcuni ambiti che indicati dalla Regola dell’Ordine Francescano Secolare.
Sono tanti gli spunti e le proposte emerse dai vari gruppi e nel confronto con il Consiglio regionale.
“Curiamo la comunicazione interna alle nostre Fraternità, viviamo la convivialità, apriamo le nostre case” ci ha riferito Gabriella di Salerno-Immacolata nel relazionare quanto vissuto nel proprio gruppo. Maria Grazia di Eboli riferisce che una delle criticità all’interno delle Fraternità è la mancanza di un’adeguata formazione. Molto sentito l’aspetto dell’annuncio, che non può essere improvvisato e non può prescindere dalla conoscenza profonda del Vangelo.
“Cominciamo ad agire!” afferma con decisione Alfonso, Ministro dell’OFS Sarno, facendo eco a quello che poco prima ha affermato Rosa della Fraternità di Boscoreale, quando ci ha detto “la formazione non basta se non ci sporchiamo le mani” e quello che ci dice Nunzio, Vice Ministro di Nola-Santa Croce, quando esordisce con “sono stanco di ascoltare sempre le stesse cose: mettiamoci la faccia e sporchiamoci le mani!”.
L’invito alla fattività esce dunque prepotentemente dal confronto aperto del pomeriggio, a cui si abbina però un’altra richiesta, quella di camminare uniti, come ci dice Giulia, Ministra di Liveri che invoca un cammino da compiere “a due a due tra fraternità vicine”.
La sintesi di quanto vissuto ci viene offerta dal Vice Ministro regionale Mario Della Gala quando, prima di conferire il mandato alle zone, ci invita a fotografare questo attimo di scambio e di condivisione per poi uscire e abitare il mondo, ossia le vite degli altri, in maniera disinteressata, a partire dalle nostre realtà.

L’esperienza del Capitolo Fraterno regionale si conclude con la celebrazione della Messa presieduta dal Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali, fr. Cosimo Antonino.
Fr. Cosimo, nel commentare il Vangelo del giorno (Mt 22,15-21), ci invita a rispettare l’immagine di Dio impressa nella nostra persona, ci impegna a vivere in modo attivo nella realtà in cui viviamo, ricordando che i Francescani Secolari – e i Giovani Francescani – sono chiamati a rendere “testimonianza della loro fede davanti agli uomini nella vita di famiglia, nell’incontro con gli uomini nella presenza e partecipazione alla vita sociale” (cfr. Art. 12 CC.GG. OFS).
Non può esistere contrapposizione tra il praticare la nostra fede e salvaguardare il rapporto con Dio, impegnandoci nella realtà.
La riflessione di fr. Cosimo si conclude con l’invito ad avere cura di non deturpare l’immagine di Dio impressa nella vostra vita: “Rendete a Dio quello che è di Dio, attraverso la vostra vita, il vostro entusiasmo e la vostra testimonianza, di cristiani francescani, che vivono in semplicità e letizia, donando energie nuove ad una società a volte apatica, indifferente e che sta dimenticando la presenza di Dio. Coraggio e non temete il Signore è con voi”.


Per ripercorrere i momenti del Capitolo è possibile sfogliare l’Album dei Ricordi o guardare i video pubblicati sul canale YouTube.

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