CONVERSIONE ECOLOGICA – Il tema della mobilità sostenibile
Proseguiamo il nostro percorso di Conversione Ecologica occupandoci di un tema che ha grandi ripercussioni sulla qualità ambientale e quindi sulla qualità della nostra vita, la mobilità.
Nell’intervista fatta a Luca Mercalli, il noto divulgatore scientifico veniva citato, tra le cause di maggior inquinamento, il ricorso esagerato ai viaggi in aereo. Non si sottraggono a responsabilità, quali fonti di inquinamento, l’uso dell’automobile e l’eccessivo utilizzo di autocarri nel trasporto delle merci via terra. Vogliamo concentrare la nostra attenzione alle modalità con cui possiamo contribuire a ridurre gli impatti negativi sul Creato, in particolare negli spostamenti per lavoro, per altre necessità e per il tempo libero. Non sempre e non in tutte le nostre città e paesi è possibile far ricorso ai mezzi pubblici, che offrono il vantaggio di ridurre l’inquinamento per un ridotto uso di tante autovetture e nel contempo contribuiscono a ridurre la congestione del traffico cittadino. L’utilizzo dei mezzi pubblici può essere integrato da forme di spostamenti alternative quali lo spostarsi camminando o utilizzando la bicicletta, sia essa la bici tradizionale o le bici elettriche.
Oggi si può fare ricorso anche a forme di incentivi per l’acquisto di una bici, ma la cosa più importante è credere possibile che si possa modificare il sistema di mobilità. Sono tanti gli spunti di riflessione sull’argomento, tanti i dati circa gli inquinanti prodotti dalla mobilità con autovetture, e tante le fonti tecnico-scientifiche a cui rinviamo per un approfondimento; in questa sede ci piace parlare di questo tema rifacendoci a due esempi che ci hanno colpito.
La prima è la storia di Ciro, un diversamente giovane, che in un certo momento della sua vita ha deciso di lasciare l’autovettura e di dotarsi di una bici elettrica da utilizzare negli spostamenti quotidiani nell’area metropolitana di Napoli.
Parlo di Ciro Scognamiglio il nostro fratello della fraternità di Napoli San Pasquale a Chiaia. Eravamo tutti riuniti a Marigliano per uno degli ultimi appuntamenti regionali prima del lock-down. Le fraternità arrivavano a Marigliano da tutta la regione, con auto, pulmini ed alcuni con mezzi pubblici, lui no. Lui, Ciro, arrivò da Napoli con la sua bici elettrica. Che lezione e che catechesi fu per me, che tento di fare dell’amore per il Creato una delle motivazioni forti della mia vocazione di francescano. Da tanto sono legato da grande affetto a Ciro, ma quel giorno l’ho stimato ed amato ancora di più. Con una pedalata decisa, energica e gioviale Ciro entrò nel piazzale antistante il Convento e spingendo a braccia la sua bici si presentò in segreteria per registrarsi chiedendoci di deporre lì la sua amata compagna. Ciro a cui vi invito a rivolgere vostre domande sul modo in cui lui utilizza la sua bici, portandola con se anche negli spostamenti in treno, ci ha dimostrato che è possibile, è bello ed è salutare utilizzare la bici.
La seconda storia che voglio presentarvi è la storia di Marco, un mio giovane amico, figlio di miei carissimi amici Marisa e Mimmo. Mimmo è in cielo da alcuni anni portato via alla sua famiglia e a noi amici da un terribile e devastante tumore. Marco è un giovane splendido, per noi è un giramondo; parla correntemente l’inglese, il francese, lo spagnolo ed il portoghese e riesce a farsi comprendere in Russo. Ha vissuto un anno in Brasile, tre anni a Londra, alcuni mesi a Parigi. Ha raggiunto a passaggi l’estrema punta della Patagonia, circumnavigando Capo Horn. Con lui, e le nostre famiglie, ho vissuto una stupenda settimana in Tailandia e di tanto in tanto nei suoi ritorni a Padula camminiamo per fiumi e per boschi. Marco è la simpatia e l’allegria. Nel contempo ha un animo profondo, attento ai temi ambientali. Nel suo periodo a Londra ha frequentato un corso di inglese e uno per operatore turistico, ritornato in Italia ha conseguito la laurea in Mediazione Linguistica e Culturale all’Università di Siena e la laurea magistrale in International Business and Development all’università di Parma e in un suo tirocinio curriculare a Parigi ha studiato i temi dell’Economia Circolare. Ha fatto tanti lavori in giro per il mondo, per gli anni di soggiorno a Londra ha lavorato come cameriere e in un suo lungo viaggio in Sud-america ha lavorato come barman per alcune settimane in un albergo a La Paz, la capitale della Bolivia, scambiando il lavoro con l’ospitalità.
Ha amici in ogni angolo della terra, e spesso ritorna a Padula dove conserva solide amicizie e rapporti familiari. Marco l’11 luglio 2020 inizierà una nuova avventura, forse quella più carica di motivazioni. Ad un anno esatto da quando gli è stato diagnosticato un tumore, Marco partirà da Milano in bici per raggiungere il suo traguardo ad agosto a casa, a Padula. Percorrerà 1500 chilometri lungo le strade d’Italia ed incontrerà gente per presentare il suo progetto di raccolta fondi per l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), per proporre un modo sano di mobilità, per proporre una storia di riscatto per tutti gli ammalati e per l’intera Nazione che tenta di rialzarsi.
Ora vi lascio e vi invito ad ascoltare direttamente le parole di Marco, nella speranza che il suo progetto ”Cambia Marcia e Continua a Pedalare” riesca ad entusiasmare anche voi e che possiate così seguirlo nelle varie tappe che svilupperà per l’Italia. Noi francescani della Campania lo attenderemo qui e lo incontreremo con alcune tappe lungo il suo percorso campano. Vi aggiorneremo in seguito sugli appuntamenti che vivremo con Marco in Campania. E chissà che non riusciremo a Cambiare Marcia e ad organizzare che Ciro, il nostro diversamente giovane, e Marco, il nostro giovane del cuore, non possano in Campania fare un pezzo di strada insieme sulle loro bici, e chissà se non anche Noi con Loro.
Mariano Alliegro
Per seguire Marco ed ascoltare le motivazioni profonde e i dettagli del suo viaggio e per effettuare una donazione all’AIRC vi invito a raggiungerlo sui social: