I Francescani e il Creato: connubio indissolubile.

Anche quest’anno noi francescani della Campania abbiamo vissuto l’annuale “Giornata del Creato” con momenti di preghiera, riflessione, approfondimento, condivisione e gioia.
I luoghi scelti credo non siano stati casuali: Casal di Principe e Aversa.
Il primo, Casal di Principe, terra di don Peppe Diana, luogo di tante contraddizioni, anche violente, ma pieno di segnali di speranza.
Il secondo, Aversa normanna, terra di storia e di bellezze artistiche uniche, luogo anch’esso spesso violentato dal quotidiano degrado sociale ma che ha in se segni e gesti meravigliosi di rinascita, anche culturale, che fanno avere fiducia nell’uomo e nel futuro.
Credo che l’intento primario del nostro Consiglio Regionale sia stato quello di portarci in luoghi difficili (Terra dei Fuochi e di camorra) in cui poter dare testimonianza della gioia del credere in Cristo Gesù seguendo Francesco d’Assisi.
La mattina, l’arrivo a Casal di Principe è stato inizialmente di curiosità.
Ma la visita ai luoghi (la sagrestia della Parrocchia di S. Nicola) dell’assassinio, a soli 34 anni, di Don Peppe Diana, avvenuto nel giorno del suo onomastico il 19 marzo 1994, l’uomo di Cristo che, per amore del suo popolo, non ha avuto paura di denunciare pubblicamente la violenza camorrista a cui era quotidianamente sottoposta la sua gente, è stata veramente commovente.
La visita guidata di P. Giambattista Buonamano ha reso tutto più partecipato e coinvolgente.
Il momento iniziale vissuto nella Chiesa di S. Nicola, presieduto dal parroco don Francesco Picone che, durante la sua accorata e profonda riflessione, ci ha parlato, tra l’altro, di Don Peppe Diana e dell’amore per la sua terra e la sua gente dicendoci, in particolare, che ognuno di noi può cambiare qualcosa in questo mondo portando semplicemente la luce di Cristo, ha visto anche i saluti di benvenuto del Sindaco di Casal di Principe, Renato Franco Natale, e la presenza del rappresentante provinciale dell’associazione “Libera”.
Abbiamo poi marciato in circa quattrocento, insieme alla vivacità della Gioventù Francescana, per le stradine di “Casale” facendo una emozionante e toccante sosta sotto la casa di don Peppe Diana, abitata dall’anziana madre e dalla sorella, che, tra l’altro, ci ha ringraziato per l’iniziativa e la testimonianza portando i saluti e l’affetto di tutta la famiglia.
Il nostro punto di arrivo era la piazza retrostante la Chiesa del SS. Salvatore dove, dopo i saluti del nostro ministro regionale, Antonio Nappi, e del presidente regionale GiFra, Giovanni D’Ambrosio, il Sindaco, che ha marciato con noi, ci ha ricordato dell’importanza e della necessità delle azioni che ognuno di noi deve mettere in campo per la salvaguardia del Creato. Lo scioglimento dei ghiacciai, la deforestazione imperante (da ultimo l’incendio della Foresta Amazzonica), i cambiamenti climatici, la desertificazione di vaste aree del pianeta, le enormi isole di plastica che si stanno formando in più parti dei nostri oceani e dei nostri mari, sono segnali importanti dell’urgenza del cambiamento di stile di vita dell’umanità. Molti potenti della terra non vogliono tener conto di tutto ciò e fanno poco affinché si cambi registro con nuove politiche ecologiche. Sta ad ognuno di noi mettere in campo azioni virtuose in tal senso e far sì che facciano altrettanto i nostri amministratori ed i nostri governanti.
È poi intervenuto Don Carlo Aversano, parroco della Chiesa del SS. Salvatore (luogo in cui eravamo e sede da più di un secolo di una fraternità OFS) e intimo amico di don Peppe Diana. Ci ha raccontato dei quattro anni vissuti assieme come comunità di sacerdoti, dell’attentato che aveva già subito precedentemente don Peppe (con colpi di pistola sparati ai vetri della casa parrocchiale), della difficoltà dell’ “Annuncio” a persone piene di odio, della Speranza evangelica del cambiamento di vita che è sempre possibile, dell’oggi dove molte cose sono cambiate e continuano a cambiare anche grazie al martirio di don Peppe Diana.
Infine, con l’introduzione di Mariano, delegato regionale OFS di GPSC, sul significato della giornata odierna dal titolo “Alla Scoperta del Creato – Coltiviamo la Biodiversità” abbiamo inaugurato e benedetto un ulivo con alla base una siepe con arbusti di diverse specie quali il bosso, il viburno e l’evonimo, depositando lungo il perimetro delle pietre con impresso il nome delle diverse fraternità Ofs della Campania presenti. Nell’aiuola della biodiversità è stata poi scoperta dal Sindaco una piccola targa in legno con su scritto “San Francesco d’Assisi ordina che l’ortolano lasci incolti i confini attorno all’orto, affinché a suo tempo il verde delle erbe e lo splendore dei fiori cantino quanto è bello il Padre di tutto il creato. Vuole pure che nell’orto un’aiuola sia riservata alle erbe odorose e che producono fiori, perché richiamino a chi li osserva il ricordo della soavità eterna – FF.750”.
Alla fine di questa prima parte della giornata, cantando il “Laudato Si”, ci siamo trasferiti ad Aversa, città religiosa e artistica.
La storia di Aversa, città normanna fondata nel 1030, è stata profondamente segnata, nei secoli, dalla presenza di monasteri e conventi sia maschili che femminili di Francescani, Benedettini, Agostiniani, Domenicani.
È detta “la città delle cento chiese” e ne sono testimoni le tante cupole e tanti campanili. L’elemento religioso nel corso dei secoli ha soppiantato lo spirito guerriero dei Normanni. Feudalesimo e monachesimo prevalsero fino a Carlo III di Borbone, quando cominciò il declino.
Ad Aversa, nel chiostro del Seminario vescovile, nella gioia e nella letizia francescana, abbiamo consumato il pranzo, rigorosamente plastic free, preparato dalla fraternità di S.Antimo (un grazie particolare alla fraternità locale, alla ministra Francesca Cammisa e a tutto il Consiglio) con il coordinamento dei Consiglieri regionali Angela Di Lauro e Eduardo Palmieri.
In tanti, poi, abbiamo partecipato alla visita guidata del bellissimo Complesso Monumentale di S. Francesco delle Monache, sorto tra il 1230 e il 1235, vivente ancora Santa Chiara, e della Cattedrale di S. Paolo, ricca di fede ed opere artistiche di inestimabile bellezza. Tutto questo è stato possibile anche grazie al grande impegno organizzativo profuso dalla fraternità di Aversa e dal suo ministro Antonio Scalzone.
Il programma ha poi previsto gli interventi di Don Maurizio Patriciello, parroco di S. Paolo Apostolo a Caivano (parrocchia del Parco Verde, noto alle cronache per i tanti disagi sociali, violenze e contraddizioni che esprime) e di S. E. Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa.
Ascoltare don Maurizio non è mai banale né vano. Le sue parole sono di vita vissuta, sono di un uomo che quotidianamente annuncia il Vangelo di Gesù Cristo agli ultimi e fa sentire il grido di questi ai potenti di turno.
Ha iniziato, citando Papa Francesco nella “Laudato Si’”, dicendoci che non esiste una crisi sociale distinta da quella ambientale, ma una complessa crisi socio-ambientale.
Ci ha parlato della Terra dei Fuochi, dei tanti uomini, donne e bambini suoi parrocchiani che sono morti e muoiono di cancro. Degli incontri con i politici locali, regionali e nazionali per sollecitare interventi risanatori di una problematica, l’inquinamento, che ancora deve far sentire appieno il disastro mortale di cui è portatore.
Ha sollecitato ognuno di noi ad essere aderente e coerente con i dettami del Vangelo di Gesù, a conformare la propria vita alla legalità, anche nelle piccole cose quotidiane come ad esempio può essere l’acquisto “legale” di una borsa da donna, di un paio di scarpe o di una maglietta (se non ci interessiamo del giusto valore dell’acquisto e non pretendiamo lo scontrino fiscale alimentiamo indirettamente l’evasione delle tasse, il lavoro nero, lo smaltimento illegale dei rifiuti, i loro roghi e tanto altro ancora).
Ha sollecitato la nostra famiglia francescana, citando sempre la “Laudato Si’”, ad essere pungolo costante per i governanti affinché adottino politiche virtuose per la Salvaguardia del Creato. Noi cristiani in questo abbiamo una marcia in più: la Speranza che trascina la Fede e la Carità.
Dopo i saluti del rappresentante dell’Associazione “Libera”, del Sindaco di Casal di Principe e del Sindaco di Aversa si è proceduto alla sottoscrizione della “Carta di Procida” e della lettura degli impegni che contiene e che ogni sottoscrittore si fa carico di portarli a compimento.
Dopo la celebrazione eucaristica, presieduta da P. Giuseppe Iandiorio, ministro provinciale dei Frati Minori di Salerno e Lucania, ci ha raggiunto anche il Vescovo di Aversa, Mons. Angelo Spinillo, che prima della sottoscrizione della “Carta” ci ha fatto dono di un documento scritto in occasione del XXV anniversario dell’uccisione di Don Peppe Diana: “Per amore: Sentinelle e Profeti”. Documento bellissimo che conclude con un forte invito a non tradire la speranza e a ricreare spazi di serenità e di fiducia per i giovani di quella terra affinché rifioriscano in messe abbondante di giustizia e di pace.
L’analisi della giornata è sicuramente positiva perché ci ha permesso di pregare, riflettere e confrontare con persone e problematiche che coinvolgono il nostro quotidiano e per le quali quotidianamente ci dobbiamo impegnare.
Un piccolo consiglio per le prossime “Giornate del Creato”: credo sia auspicabile un maggior coinvolgimento delle realtà locali dove si svolge l’iniziativa. Lavorare con l’associazionismo locale per valori comuni quali la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato penso che non possa che far crescere tutti: noi, che abbiamo ulteriori occasioni di testimonianza e di annuncio, e con gli altri per alimentare occasioni di confronto e crescita su valori e tematiche condivise, quali quelle della Salvaguardia del Creato, che coinvolgono l’intera umanità.

 

Antonio BRUNO
fraternità Ofs
Nocera Sant’Antonio

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