Il Natale in San Lorenzo Maggiore – Napoli

Un affresco-Icona molto particolare che rappresenta la Natività-Presepe e quello attribuito a Montano d’Arezzo attivo a Napoli nel 1300.
In questo affresco-Icona si sviluppa, attraverso il linguaggio iconico, il Mistero dell’Incarnazione e Redenzione.

Lettura teologica dell’Icona
Il Cerchio: in alto notiamo il cerchio, come segno di perfezione, è simbolo del Dio Padre

La Roccia: la roccia centrale, che occupa l’intera area dell’Icona, è simbolo del Cristo-Messia, roccia di salvezza e Tempio dello Spirito.

Gli Angeli: Gli Angeli (luca 2,8-11), tutti in atteggiamento di adorazione verso Dio Padre e verso la culla, e sono parte attiva al Mistero dell’Incarnazione cantando: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore”.
C’è anche l’Angelo che annuncia ai pastori che porta il lieto annunzio: “Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà per tutto il popolo: oggi nella città di Davide vi è nato il Salvatore che è Cristo Signore

La grotta: Al cento dell’Icona non una capanna ma una grotta buia che penetra nelle viscere della montagna, essa rappresenta gli Inferi dove Gesù discende dopo la sua morte per la vittoria sul peccato e la morte.

Il Bambino: Il Bambino è posto fuori dalla grotta, perché Egli è la “Luce vera” che splende nelle tenebre. La culla che accoglie Gesù è un piccolo sarcofago sepolcrale a forma rettangolare. Le fasce preannunciano le bende che avvolgeranno il Cristo deposto nel sepolcro.
L’Icona ci sottolinea la stretta unione tra Natale e Pasqua – Betlemme e il Calvario

La Vergine: La Vergine Maria è rivestita di un manto regale rosso che richiama la figura biblica del “Roveto ardente” del Sinai, come il roveto bruciava senza consumarsi così Maria ha dato alla luce il Verbo senza perdere la Verginità. Lo sguardo di Maria è preso dal Cristo significando che “meditava tutto nel suo cuore”. La Grande figura di Maria adagiata sulla roccia simboleggiata Maria la nuova Eva, la Madre dei viventi e dell’umanità rinnovata da Cristo.

Giuseppe: Lo vediamo seduto in disparte in atteggiamento pensieroso, Egli impersona il dramma dell’uomo davanti al Mistero. Egli è l’uomo scelto da Dio per essere “sposo di Maria e custode del Redentore”, ha svolto questa missione nel silenzio umile.

Salome ed Eva: Nella parte inferiore dell’affresco troviamo le due donne che provvedono al bagno del Bambino, sono i Vangeli Apocrifi che ci parlano a lungo di queste due donne. La levatrice è identificata nella persona di Eva che chiamata da Giuseppe giunse alla grotta dove trovò il Bambino appena nato e, mossa dallo Spirito, glorificò Dio per aver mandato il Salvatore.

Il Gesto del bagno: il gesto sta a sottolineare sia l’umanità di Cristo sia il Battesimo, l’umanità che viene rigenerata a vita nuova. È di grande significato che ad occuparsi del Bagno-Battesimo Redenzione fosse Eva. Cristo è il Salvatore che ha tolto la “vergogna” di quel primo peccato originario commesso da Eva.

Natale è il Mistero del Dio con noi e il presepe lo rende visibile,
narra le Meraviglie del Dio con noi e la storia d’amore di Dio per noi.

Buon Natale

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