Piccole luci di umanità

Avellino, sabato 16 febbraio 2019, ore 16,15. Arrivo a Piazza Libertà, e davanti all’ingresso del Palazzo vescovile ci sono già alcuni fratelli e sorelle dell’Ordine Francescano Secolare della zona interdiocesana di Avellino, insieme con alcuni frati, in attesa di salire al secondo piano, per l’incontro col Vescovo Arturo. Si respira aria di festa, perché è “bello e gioioso stare insieme come fratelli”; ma soprattutto si avverte un sincero desiderio di ascolto e di “abbraccio”, per ripetere l’esperienza di Francesco d’Assisi con il Vescovo Guido. Lui stesso la racconta così: «il Signore pose la sua parola sulle labbra del vescovo di Assisi, affinché mi consigliasse saggiamente nel servizio del Cristo e mi donasse conforto» (FF 1562). E anche noi siamo venuti dal Vescovo Arturo per chiedere: “Che cosa dobbiamo fare?”; “Come possiamo abitare le distanze, che sempre di più aumentano nella società di oggi?”; “Quanto resta della notte, affinché possiamo vedere la luce di un nuovo mondo?”. E, per un bizzarro scherzo del destino, il sole che ci ha accolti nella sala-convegni, piano piano è tramontato, fino a non farsi vedere più, proprio mentre il Vescovo ci porta per mano nel buio di questo mondo. Sempre più connessi, sempre più soli! Sempre più in comunicazione, sempre più analfabeti d’amore! Sempre più globali, sempre meno umani! E mentre nel mio cuore, come certamente nel cuore di ognuno dei presenti, aumenta l’attesa di una “via d’uscita”, di una risposta, di una soluzione, per due volte, con voce convinta, il Vescovo ripete: “Non c’è! Non c’è!”. Ed io, paradossalmente, mi ritrovo in uno stato di quiete. Sapere che non c’è soluzione a questo incessante processo di disumanizzazione ha smorzato quell’affanno di pensare o pensare di fare qualcosa per risolvere il problema. In un mondo in cui le tenebre sono la conflittualità, non bisogna lottare contro le tenebre, non bisogna lottare affatto, ma essere e creare intorno a sé oasi di pace: “piccole cellule, ossigenate e ossigenanti, tra grandi sistemi”; piccole luci di umanità, per far vedere che vivere diversamente è possibile, oltre che bello. Grazie, Vescovo, per la tua preoccupazione, che è anche la mia; grazie, per la tua speranza, che è anche la mia; grazie, soprattutto, per il tuo amore per l’uomo, che vorrei tanto fosse anche il mio!

Incontro zona Avellino

Tony Limongiello

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